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PARCO BALLARIN

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Dalle ceneri del glorioso stadio “F.lli Ballarin” sorgerà un parco urbano di oltre 7000 m2 che sarà l’anima pulsante della città di San Benedetto del Tronto

Il progetto del PARCO URBANO BALLARIN

L’anima della città: 7000 metri quadri di parco urbano

Dalle ceneri del glorioso stadio sorgerà un parco urbano con diverse aree all’interno del parco, ciascuna con una sua precisa destinazione: un giardino inclusivo dedicato ai bambini, uno spazio chiamato a celebrare la storia calcistica della Sambenedettese Calcio e le glorie di altri sport locali, una sala multifunzionale destinata ad ospitare associazioni, eventi, convegni e incontri a disposizione della cittadinanza e un’area a nord da destinare ad arena per gli eventi, mantenendo il muro commemorativo dell’immane tragedia del rogo sulla gradinata sud del 1981, al quale sarà dato la giusta visibilità.
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1. FRONTE SUD

Ingresso e declivio ricoperto di oleandri

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2. FRONTE SUD-OVEST

Piazza – pergolato ingresso principale

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3. INGRESSO SUD-EST

Percorso di accesso

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4. SERRA-MUSEO

Serra didattica e Museo della città

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5. PADIGLIONE BAR

Collegato alla serra-museo, potrà ospitare oltre 100 posti a sedere

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6. PORTICO-PEGOLATO

200mt lineari di percorsi protetti da raffinati pergolati tecnologici

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7. AREA GIOCHI-FUNICOLARE

Donazione Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno

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8. CIRCUS

Recinto circolare in Alloro che nasconde una zona relax e di lettura

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9. TESTATA NORD

Pergolato di accesso area polifunzionale

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10. AREA SPORTIVA

Campi da bocce – area sportiva attrezzata

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11. PERIMETRO DEL PARCO

Siepe alta sempreverde

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12. ZONA NORD

Area polifunzionale spettacoli e concerti

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13. PARETE OVEST

Percorso della memoria

Come sarà il parco

Se si riesce a vedere l’invisibile, è possibile ottenere l’impossibile

Immagina un luogo dove la natura ed innovazione si fondono, dove il verde rigoglioso abbraccia spazi di incontro e creatività. Ti invitiamo a esplorare in anteprima il volto del nuovo PARCO BALLARIN.

Queste immagini non sono semplici rappresentazioni, ma finestre aperte su un futuro possibile, dove l’invisibile diventa tangibile e l’impossibile prende forma.

Questo è solo l’inizio di un viaggio che ci porterà a trasformare un’area urbana in un’oasi di benessere e bellezza. Un luogo dove la comunità potrà ritrovarsi, crescere e creare ricordi indimenticabili.

Arch. Guido Canali

Perché Guido Canali?

In merito alla questione Parco Ballarin e al progetto sul suo restyling in tantissimi hanno posto la fatidica domanda: perché per questo intervento si è pensato proprio all’architetto Guido Canali tra i tantissimi bravi architetti del territorio?

Parlando di Canali, nonostante la fama ed i riconoscimenti internazionali, si possono attribuire tanti aggettivi ma quello di archistar proprio no: è lontanissimo dai riflettori, si auto pubblicizza malissimo, non ha social né siti web, non frequenta lo star system, è molto schivo e riservato… e allora perché è così importante?

Le sue realizzazioni – dall’edilizia ai musei – sono un elogio al perfetto equilibrio tra costruito e natura: Canali ha la forte capacità di creare una sinergia con il circostante, traduce il pensiero attraverso una costruzione rigorosa e controllata fuori dalle mode.
Su tantissime opere e progetti realizzate da Canali (nel 2004 ha vinto anche il compasso d’oro) basta citarne 3 giusto per dare un minimo quadro di quanto realizzato dall’architetto Canali.

1) Galleria Nazionale, Palazzo della Pilotta a Parma;
2) Museo Archeologico di complesso museale di S. Maria della Scala a Siena;
3) Restauro di Palazzo Reale e Museo del Duomo a Milano.

Sua è l’idea della Fabbrica giardino, messa a punto con grandi realtà imprenditoriali (alcune delle quali vicinissime a San Benedetto del Tronto): sono edifici che, diversamente dai capannoni industriali, non si chiudono su sé stessi ma si aprono al paesaggio attraverso l’accorgimento della scomposizione per piani.

Studiato all’università, a San Benedetto del Tronto lo abbiamo conosciuto personalmente ed apprezzato per le sue qualità professionali ed umane: le sue opere sono il naturale rapporto tra materia, natura e luce che sfocia in un’eleganza straordinaria di altissima qualità, capace di tutelare la bellezza.

Ecco sono queste le parole chiave del suo intervento a San Benedetto: garantire sul territorio un’opera di grande respiro ed originale, che tenga conto della storicità e del significato del luogo, dandogli una fruibilità nuova con una veste tale da renderla unica nel panorama nazionale.

Arch. Guido Canali Studio Canali Associati

Considerazioni e analisi del progetto PARCO URBANO BALLARIN

La storia che il tempo non ha mai cancellato

Lo Stadio “Fratelli Ballarin” era uno stadio concepito a modello inglese, con le tribune addossate al terreno di gioco, celebre per il tifo caldo e appassionato dei supporter locali e per questo soprannominato la “Fossa dei Leoni”: per molti decenni fu un luogo di aggregazione e socializzazione per la comunità sambenedettese.

I lavori per la costruzione dello stadio si svolsero fra la primavera e l’estate del 1931 e fu inaugurato il 22 novembre 1931 con una partita fra Sambenedettese e Fano. Nel 1949 venne intitolato ai fratelli Aldo e Dino Ballarin, calciatori del Grande Torino, vittime della tragedia di Superga.

Il Rogo del Ballarin fu una tragedia immane avvenuta domenica 7 giugno 1981, mentre stava per avere inizio l’incontro di calcio Sambenedettese-Matera in programma nell’ultima giornata del Campionato di Serie C1 girone B 1980-1981, in cui morirono Maria Teresa Napoleoni e Carla Bisirri e rimasero seriamente ferite quasi un centinaio di persone di cui 11 ustionati gravi.
Il Rogo del Ballarin per le sue conseguenze ad oggi la più grande tragedia accaduta all’interno di uno stadio italiano.

La città di San Benedetto del Tronto ricorderà sempre i personaggi che hanno reso glorioso questo spazio e darà la giusta visibilità sia alle storia calcistica cittadina sia alle vittime dell’immane tragedia del rogo sulla gradinata sud del 1981.

Di seguito un breve lista video (non esaustiva) per poter offrire un quadro complessivo a chi non conosce la storia dello stadio “Fratelli Ballarin”, per cercare di spiegare quanto questo luogo sia così importante per noi sambenedettesi e del perché il nuovo parco terrà conto della storicità e del significato della memoria collettiva.

A San Benedetto pesci e pallone Archivio Luce Cinecittà

La Sambenedettese conquista la promozione alla serie B in un incontro con il Lecco

La Samb al tempo del Ballarin tarcisio65

Alcuni gol ed immagini di partite giocate dalla SAMB ai tempi del Ballarin

IL BALLARIN, La Fossa dei Leoni NOON MULTIMEDIA

Documentario storico a cura dell’associazione CURVA NORD MASSIMO CIOFFI

35 anni dal rogo del Ballarin
La Nuova Riviera

Il reportage 1981 – 2016 del rogo del Ballarin

Walter Zenga e la tragedia del Ballarin Numero Diez

Il ricordo del portiere della Samb di quel maledetto 7 Giugno 1981

Il rogo del Ballarin, il ricordo dei giocatori Tv Centro Marche

41 anni fa il rogo del Ballarin, il ricordo dei giocatori che lanciano una petizione

Chi lo ha voluto

Amministrazione Spazzafumo

Il sindaco di San Benedetto del Tronto Antonio Spazzafumo – assieme alle liste di supporto – durante la campagna elettorale che lo ha visto trionfare nelle elezioni amministrative del 2021 ha sempre sostenuto l’importanza di “riqualificare l’area Ex-Ballarin attraverso la realizzazione di un’area verde fruibile a tutti i cittadini, dove poter svolgere attività motorie, sportive, culturali e ricreative”. (pag. 19 del programma di progetto civico).

L’amministrazione Spazzafumo quindi con visione e coraggio ha colto le opportunità offerte dai fondi PNRR intercettati dalla precedente amministrazione non solo per riqualificare al meglio l’ex-stadio ma – visto le difficoltà tecniche a mantenere la curva sud scaturite solo in un secondo tempo – di procedere alla realizzazione di un progetto ambizioso: creare uno spazio versatile, un’area di aggregazione e inclusione, un parco urbano multifunzionale capace di accogliere eventi e concerti che finora non potevano essere organizzati in quell’area.

Quella del Ballarin è un’area che è sempre stata al centro dell’attenzione e che ha anche creato dei dissensi: per trasformarlo in un parco aperto alla città si è subito pensato all’Arch. Guido Canali, capare di progettare uno spazio che unisse tutte le anime della città.

L’architetto si è innamorato della città di San Benedetto ed il progetto del Parco BALLARIN è una prova di questo amore: un punto di riferimento, uno spazio accattivante con una forte valenza turistica, dove sviluppare eventi e ricettacolo di aggregazione.

Il 12 luglio 2023 il sindaco Antonio Spazzafumo si è recato a Parma dove ha incontrato il progettista Prof. Guido Canali per la firma del progetto di riqualificazione area ex-Ballarìn presentato dallo stesso Canali a San Benedetto del Tronto il 19 novembre 2022 e… da lì è partito il tutto!

Quando sarà inaugurato

Giugno 2026

I lavori si concluderanno entro Giugno 2026 per rispettare le tempistiche previste dal PNRR e contestualmente il Parco BALLARIN sarà aperto al pubblico già dalla stagione estiva 2026.
Nel periodo estivo si prevede la sua apertura fino a tarda sera: come tutti gli altri parchi cittadini si prevede la sua chiusura nelle ore notturne e sottoposto a vigilanza.

Il nuovo progetto punta a rendere il Parco BALLARIN un’area di aggregazione e inclusione, rispondendo non solo alle esigenze della cittadinanza ma anche alle richieste degli organizzatori di eventi.

Lo spazio sarà attrezzato per ospitare concerti, spettacoli e manifestazioni culturali: è un progetto di grande rilevanza per la città, mirato a trasformare un’area storica in un parco urbano multifunzionale.

Come è stato finanziato

PNRR + Amministrazione + Fondazione CARISAP

Il finanziamento per la riqualificazione dell’area dell’ex stadio “F.lli Ballarin” di San Benedetto del Tronto proviene da diversi fonti: fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), fondi Comunali, fondi Statali per il “caro materiali ed un finanziamento della Fondazione Carisap di Ascoli Piceno.

Il bando di gara per l’aggiudicazione dei lavori di “Rigenerazione Urbana dell’area dell’ex stadio Ballarin” ha un valore di € 2.684.000,00, finanziata per € 2.440.000,00 con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR nei quali confluiranno, grazie al fatto che la gara è stata pubblicata entro il 30 giugno, € 240.000,00 di fondi statali riconosciuti per il cosiddetto “caro materiali”. La restante parte del finanziamento – € 800.000,00 ad oggi – per la riqualificazione dell’area proviene da fondi comunali.

Inoltre la Fondazione Carisap di Ascoli Piceno partecipa al progetto finanziando con € 450.000,00 la realizzazione del parco inclusivo.